lunedì 9 marzo 2009

Torino, i mattoni gialli e i mattoni rossi



Si dice che Torino sia una città di "frontiera".
E' l'unica città, infatti, a far parte sia del triangolo della magia bianca (insieme a Praga e Lione), che del triangolo della magia nera (insieme a Londra e San Francisco). 
Non so se questo c'entri con la mia passione irrazionale per Torino: dico irrazionale perchè è una città che conosco poco, in cui sono stato solo cinque volte, in cui non ho mai dormito...  e malgrado questo, dopo Milano, è la città a cui sono più affezionato.
Si dice che le esperienze più intense, quelle che ci segneranno l'esistenza, si vivono nell'infanzia...
Il primo viaggio a Torino lo feci da bambino con mio padre e mio nonno. Avrò avuto sei-sette anni, ma ho ricordi limpidi di quella giornata.
All'epoca c'era un cugino di mia madre che viveva lì e allora mio nonno, che era da noi in visita, decise di andare a trovarlo.
Ricordo la stazione centrale la mattina presto, i biglietti gratuiti per mio nonno, in qualità di grande invalido di guerra, e per mio padre, come accompagnatore.
Poi Torino: la stazione... più piccola della centrale... le sciarpe della Juve... in macchina col cugino... piccolo giro... il Valentino.
Torino è anche la città del mio primo concerto: diciasette anni, notte insonne, viaggio in treno con tre amici. 
In una panetteria vicino allo stadio un bimbo mi indica alla mamma "...perchè ha i pantaloni strappati?...". 
Poi la calca per entrare sul prato e poi il concerto... la conferma di una storia d'amore con un ragazzo del New Jersey...
Con uno degli amici del concerto, anni dopo, tornammo nella città piemontese per assistere ad una partita di football americano: ricordo la corsa a perdifiato per prendere l'ultimo treno che ci avrebbe riportati a casa... giù dal tram, corri, corri, corri... salimmo sul convoglio in movimento.
Delle due ultime visite, molto più recenti, ho ricordi sparsi: l'autostrada mi-to sventrata per i lavori dell'alta velocità... il Po di notte... Superga in lontananza... ai piedi della Mole... un parcheggio fortunoso in una piazza vicino ai Murazzi... un negozio di jeans... piazza San Carlo... il Palaisozaki, bellissimo.

A volte si creano dei legami speciali con delle persone, o con delle città, pur non conoscendole bene... o almeno credendo di non conoscerle bene.

Le belle città, come le case solide, non sono costruite con un unico materiale: ci vogliono i mattoni gialli, ma ci vogliono anche i mattoni rossi...

Vincenzo


  

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