martedì 2 dicembre 2008

Del limite


Da sempre la tensione dell’uomo ai limiti è fortissima . Da esigenza che accompagna i momenti liberi all’estremo disperato bisogno dell’ebbrezza che proprio la ricerca del limite porta....inifinita la gamma dei possibili modi di approcciarsi a quel limite che Vincenzo esemplifica nello spingere l’acceleratore al massimo.
Nella sua accezione più nobile questa tendenza è ciò che porta l’uomo a migliorarsi ogni giorno, ciò che ha portato alle grandi scoperte scientifiche, ad ogni progresso umano.
Purtroppo questa ricerca troppo spesso oggi è puro desiderio di annullarsi nell’ebbrezza di una sensazione fisica che , per giunta, non coinvolge solamente l’attore di queste fuga verso il limite ma anche innocenti spettatori.... Non per nulla oggi esiste la classificazione psicologica di personalità borderline , e in misura sublimata, gli sport estremi vedono sempre più successo....
Voglio fare qui invece un Elogio della ricerca veritiginosa di un superamento di sè che non passi solo attraverso il godimento fisico di una scarica di adrenalina, ma che sia connotato anche da un’istanza morale che arricchisca tale esperienza di contenuti permanenti, che non si esauriscono nel giro di pochi minuti dell’esperienza “al limite”.

Una ricerca di vertigine che è , o almeno comprende anche, un valore di consapevolezza etica.
Un esempio su tutti: Ulisse.
Ulisse simbolo quasi assoluto della sfida umana al mare e alla sua forza, alle sue insidie, ma che è anche il simbolo di uno spingersi oltre ogni limite motivato della sete di conoscenza, della ricerca continua di nuovi mondi da scoprire, ...
Usando le parole struggenti –per chi prova almeno simili inquietudini- del poeta inglese Lord Alfred Tennyson, così Ulisse spiega le ragioni della sua Odissea....

I am a part of all that I have met;
Yet all experience is an arch wherethro'
Gleams that untravell'd world whose margin fades
For ever and forever when I move
How dull it is to pause, to make an end,

Life piled on life Were all too little,and of one to me Little remains:
but every hour is saved From that eternal silence

And this gray spirit yearning in desireTo follow knowledge like a sinking star,
Beyond the utmost bound of human though

Forse il pittore che meglio rappresenta questa voglia umana di ebbrezza del lilmite, di spingersi verso l’ignoto credo sia Turner (non ha caso ha anche modernissimi dipinti sul mito della velocità ….precorerndo di due secoli almeno tanta arte di inizio ‘900).

E per una bella immagine zoomabile del suo quadro dedicato a Ulisse:
http://www.nationalgallery.org.uk/collection/features/potm/2004/may/default.htm



Del mito di Ulisse e di questa tensione dell’uomo vi riporto una ultima più recente reinterpretazione :“2001 Odissea nello Spazio", uno dei tanti capolavori di Stanley Kubrick, che proietta l'Odissea in uno spazio siderale senza rendere però meno centrali le istanze appena descrittre. È facile, pensando alla pellicola, rivedere nella figura dell'astronauta David Bowman (Bow-man, ovvero "uomo arco") un Ulisse del terzo millennio. Che lotta contro il dio informatico (il computer Hal 9000) pur di portare a termine la sua missione: conoscere cosa si cela dietro al misterioso monolito nero che segna (nel film) l'intera evoluzione umana.

Giorgia

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