lunedì 15 dicembre 2008

Da Giuditta a Palla di Burro


Parlando e leggendo di Giuditta, mi sono ricordato di un racconto letto anni fa: Boule de Suif.
E' un racconto scritto nel 1880 da  Guy de Maupassant che parla, in definitiva, di pregiudizi e opportunismo.
La vicenda si svolge in Normandia durante la guerra franco-prussiana: alcuni abitanti di Rouen decidono di lasciare la loro città, occupata dai prussiani, per raggiungere Dieppe e da lì imbarcarsi per Le Havre, occupata dall'esercito francese.
Nella carrozza che li dovrà portare a destinazione prendono posto tre coppie che Maupassant definisce "persone che rappresentavano la parte benestante della società, serena e forte, persone indiscutibilmente per bene quanto a Religione e Principi", due suore, un politico democratico, "il terrore delle persone per bene... che da vent'anni intingeva la barba ... nei boccali di birra dei caffè democratici" e, per finire, la protagonista: Palla di Burro.

Palla di Burro è una prostituta che l'autore ci descrive come " piccola, tutta tonda, grassoccia, ...con una pelle levigata e luminosa, un petto enorme che sporgeva sotto il vestito, ...appetitosa e desiderata... il viso era una mela rossa, ...splendidi occhi neri, ombreggiati da lunghe ciglia. ...e piena di qualità inestimabili".
Appena sulla carrozza gli altri passeggeri si accorgono della sua presenza viene isolata, offesa con commenti come "prostituta" e "vergogna pubblica"... viene mal tollerata come compagna di viaggio.
Le cose cambiano poche ore dopo: è inverno, la pista è pesante, la carrozza va piano e accumula un gran ritardo, la locanda dove era in programma il pranzo è ancora lontana. Nessuno ha pensato a portare con se qualche provvista.... eccetto Palla di Burro, che non solo ha portato provviste per il pranzo, ma addirittura per tutto il viaggio. Inutile dire che, dopo qualche tentennamento, le persone per bene accetteranno il buon cibo della prostituta... anzi, spazzoleranno tutto! Da questo momento la tensione si scioglie, avendo accettato il suo cibo tutti si sentono in obbligo di parlarle... viene vista con altri occhi.

La parte principale del racconto si svolge a Totes, presso l'Hotel du Commerce, dove la comitiva, dopo tredici ore di viaggio, viene fermata dai prussiani.
Qui un ufficiale tedesco, malgrado la regolarità dei documenti e del lasciapassare, si rifiuta di far proseguire la carrozza. Il motivo è semplice, quanto squallido: avendo saputo che Palla è una prostituta, il militare pretende il pagamento di un "dazio" in natura e al rifiuto testardo della ragazza, che da buona Patriota non vuol cedere all'invasore, rifiuta di farli ripartire. 
In un primo momento il resto della compagnia è solidale con la giovane, viene ammirato il suo orgoglio, il suo coraggio, il suo patriottismo. Col passare dei giorni, però, le cose cambiano... tutti iniziano a essere impazienti di ripartire, si chiedono che male ci sia, in fondo, nell'andare con un uomo per una che lo fa di professione. Iniziano a blandirla, ad incoraggiarla, a spingerla fra le braccia dell'ufficiale: e ci riescono.
Il viaggio ricomincia, ma Palla di Burro, al contrario di Giuditta che viene considerata un'eroina dai suoi concittadini, viene esclusa, biasimata, condannata.

Il racconto si chiude con Palla che piange lacrime di rabbia, mentre intorno a lei gli altri mangiano avidamente, senza offrirle nulla... questa volta è lei ad aver dimenticato le provviste.

Vincenzo

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